Roberto Barucco Direttore Responsabile
Aut. Trib. Bs n. 8/2018 del 14 maggio 2018

abbraccio

In questa guerra assurda ho già perso dei cari amici e altre persone a cui voglio bene sono gravi. Mia moglie è in prima linea tutti i giorni, dodici, tredici ore al giorno. Per compiere il suo dovere e aiutare il prossimo. Ci incrociamo, in tarda serata, scambiando le nostre opinioni, il vissuto quotidiano, forse con ancora più dolcezza di prima.

Per quanto mi riguarda coordino come posso interventi di beneficenza e raccolte di materiale utile, senza avere potere se non quello del cuore, interfacciandomi con un paio di associazioni che conosco bene e con presidenti e medici degni della massima stima. Cerchiamo di aiutare, da giornalisti, con le piccole realtà rappresentate dal giornale online www.impresabresciana.it e dalla webtv www.brixiachannel.tv. Con il loro supporto abbiamo offerto e stiamo offrendo la Santa Messa in diretta e poi in replica. Insomma, con il team facciamo quanto possibile, con tutto il cuore, anche se la stanchezza da convalescenza si fa sentire. Ma delle forze che crollano me ne frego.
Mi sono bastate alcune ricognizioni in alcuni reparti, per capire, mentre parlavo con medici e infermiere distrutti da turni infiniti. Spesso seduti su una panca, con la testa tra le mani.

Scrivo queste righe, uno sfogo e mi scuso per la loro lunghezza, perché vorrei riallacciarmi al pensiero di una mia amica, pubblicato in un diverso post, che mi ha colpito per la sua umanità.

Forse davvero torneremo ad abbracciarci, con una nuova consapevolezza del valore delle “piccole cose” e di quante anime meravigliose ci circondano. Forse, davvero, cambieremo in meglio. Certo, quando leggo commenti e post inutili di tromboni egotici, che spesso hanno l’ “io” così ipertrofico che manco lo specchio di casa loro li regge ancora, penso che nulla cambierà, se non in peggio.

Poi vedo, incontro le centinaia di persone vere, senza #. Quelle persone che non infilano “io” in ogni proposizione inutile e hanno dato tutto ciò che hanno, persino la vita, per aiutare chi soffre. Allora mi rincuoro e torno a sperare. I cialtroni carichi di vis polemica e scarichi di intelletto non contano più, con l’ego, i pensieri distorti, le loro tastiere, i monologhi costruiti sulla base del nulla e critiche continue
Di loro ci libereremo. Come dice Dalla “senza troppi disturbi”.
Il virus bastardo ha forse questo pregio, ci aiuta a distinguere, scremare, pesare meglio i veri e i finti.

E, a guerra finita, quando dovremo ricostruire dalle macerie e finalmente potremo portare un fiore sulle tombe insalutate dei nostri amici, avremo, in tanti di noi, la consapevolezza di poter divenire persone migliori. Altri resteranno comunque alla loro tastiera, a pontificare su tutto, a mettere i “puntini sulle i”, a strombazzare opinioni e commentare, commentare, commentare. Infinitamente più tristi figure, senza avere la dignità morale e la statura di un Don Chisciotte. E infinitamente più soli di prima.