Roberto Barucco Direttore Responsabile
Aut. Trib. Bs n. 8/2018 del 14 maggio 2018

L’economia ha mille risvolti. E mille colori. E, se non ci incartiamo in considerazioni sul turbocapitalismo, ormai consegnato a un certo modo di pensare, figlio di altri anni, i colori sono gli stessi dei sogni.

Ecco perché abbiamo preso a prestito un piccolo aforisma di Walt Disney, che è stato il papà e anche il nonno dell’immaginazione e della fantasia di tutti noi: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. E qui c’è dentro proprio tutto. Anche il sogno di questo giornale in chiave tutta bresciana, che nasce in tempi difficili e vive storie liquide, della stessa materia dei sogni. Un gruppo di imprenditori ci ha creduto, sostenendo il progetto e non metterà becco nelle scelte redazionali. Una piccola agenzia di comunicazione bresciana ha raccolto la sfida dell’impaginare e “gestire”, come si dice nel form del Tribunale, l’impresa giornalistica. Un vecchio professionista come il sottoscritto ancora una volta ha creduto nella forza di un sogno.

Non so se sia l’ultima fiammata, o meno. Certo, dopo docce fredde, sorprese e delusioni lunghe una vita, la tentazione era di mettersi a scrivere solo libri. E autoprodurli dopo averli ben sponsorizzati: dal turbocapitalismo passare al bradipocapitale. Poi ne parli con gli amici, senti che puoi fare squadra, trovi nuovi stimoli, li cerchi dentro te stesso. E ti ritorna il “prurito” della cronaca, del raccontare uomini e imprese, del voler ancora, in qualche modo, rappresentare, via testo o via video (che avranno una parte preponderante) una possibile realtà. O almeno, uno degli aspetti della realtà quotidiana

Parleremo di impresa. Di imprenditori, soprattutto di persone. Storie di aziende e lavoro, società e attualità. Non mancherà lo spazio per la cronaca, per professioni e professionisti, associazioni, gruppi e circoli d’impresa. E ovviamente, ci sarà anche quel magazine dove collocare anche le notizie singolari che ci hanno colpito. Un luogo di approfondimento e commento, dove ognuno è libero di scrivere. E dove chi vorrà è libero di leggere.

In chiave bresciana, che questa è la nostra “capitale” del lavoro, delle generazioni, delle passioni, il laboratorio più avanzato.

Il resto lo affidiamo ai lettori, ai social media ormai imprescindibili, alla diffusione, ai contenuti. So bene che non mancheranno critiche, invidie, antiche faide tribali rinfocolate dal riapparire d’un foglio, sia pure digitale, che non è allineato a nulla. Ci siamo, con alcuni colleghi e amici, abituati. E assisteremo divertiti a tutto il circo sproloquiale che si genererà sul nostro scombiccherato giornale. C’è altro da aggiungere? No. E’ tutto qui, con un team positivo, che conta su colleghi rodati, bravi fotografi e cameraman e su giovani con tanto entusiasmo. Lo stesso nostro entusiasmo, che, strano a dirsi, non è mai venuto meno. Ancora una battaglia, ancora una volta, la migliore e non l’ultima.

Buona lettura.